martedì 28 giugno 2011

Strudel kaki-age per l'MT challenge di giugno


Strudel kaki-age, ovvero delle frittelline nippo-altoatesine per il mio primo MT-challenge - mentre scrivo sono quasi emozionata!!! - vi ho studiato per molti mesi, cari amici dell'Emmeti, ma non riuscivo mai a combinare qualcosa degno di partecipazione, poi ho letto il post di Acquaviva e ho capito che era la volta buona! 
Io amo molto il cibo asiatico in generale, passione che condivido anche con il mio lui, ma forse più del cibo amo la precisione, la lentezza, ma anche la decisione e soprattutto i rituali con cui gli asiatici, i giapponesi poi in particolare, preparano le pietanze! Si "prendono cura" del cibo, non so come spiegarlo...gli dedicano un' attenzione particolare, seguendo regole ben strutturate e a volte anche complesse, molto affascinati. Toccano il cibo con molta delicatezza, che però si trasforma in energia, quando praticano l'arte del taglio, con risultati spesso molto scenografici! Avete presente i ristoranti  giapponesi con la cucina a vista? Ecco, io sono quella maleducata che sta li a fissare i cuochi e sarei capace di starci anche ore, ma non per carpire i segreti delle loro ricette, ma perché vengo ipnotizzata dai loro movimenti! Leggere Acquaviva ha avuto lo stesso effetto: la sua spiegazione mi ha letteralmente rapita, penso di aver letto il post 3-4 volte, per paura di aver perso qualche riga, qualche parola. E ogni volta che lo rileggevo, le emozioni mutavano, cresceva la voglia di sapere, di conoscere, di scoprire il Giappone e le sue tradizioni culinarie! Grazie Acquaviva! 
Ecco che quindi mi cimento, anche se proprio all'ultimo, nella mia versione dei kaki-age, ovviamente "altoatesinizzata", gli Strudel kaki-age...si non è uno scherzo, avete capito bene!!! Della serie...le casalinghe altoatesine incontrano quelle giapponesi ;-) 
Comunque credetemi non sono delle semplici frittelle di mele...hanno il loro perché! ;-) Ho deciso di servirli con una salsa alla vaniglia, come spesso servono lo Strudel da noi in Alto Adige, e con dello zucchero di canna aromatizzato alla cannella. Sono finite in men che non si dica ;-)



Strudel kaki-age (dosi per ca. 16-20 frittelle)

2 mele Golden Delicious
2 manciate di pinoli (ca. 30 gr)
50 gr di uva sultanina
1 litro di olio di arachidi per friggere
qualche cucchiaio di farina 00 per infarinare

Lavate le mele e privatele del torsolo. Tagliatele a piccoli pezzi (io ho scelto il taglio mijingiri). Mettetele in una ciotola, spolverate con un po' di farina e rimestate velocemente, in modo che siano ben asciutte. Aggiungete le mele, i pinoli e l'uvetta alla pastella e amalgamate velocemente. Friggetele nell'olio caldo a cucchiaiate, come dice Aquaviva:
Scaldare l'olio in un wok o un pentolino dai bordi alti, portandolo a 170°. (La temperatura ideale è raggiunta quando una goccia di pastella lasciata cadere nell'olio affonda fino a metà altezza e poi torna a galla. Se galleggia e dora subito l'olio è troppo caldo, se tocca il fondo e fatica a risalire la temperatura è troppo bassa. Per tenere la temperatura costante conviene friggere sempre pochi kaki-age per volta.)
Levare le frittelle quando sono croccanti ma ancora chiare, con le bacchette o una pinza perché perdano più olio possibile, ed adagiarle su carta assorbente.

per la pastella 
(ho seguito le dosi e il procedimento di Acquaviva alla lettera, ve le riporto qui  per semplicità, e ho aggiunto però un cucchiaio di cannella in polvere per aromatizzarla)
125 gr di farina 00 a basso contenuto di glutine (hakurikiko)
1 tuorlo d'uovo
1 cucchiaio di cannella in polvere
200 ml. di acqua ghiacciatissima (ideale è lasciarla in frigo con qualche cubetto di ghiaccio fino a che si è sciolto)

Per la pastella di solito si usa acqua in quantità doppia della farina, ma il segreto sta nel setacciare un paio di volte con cura la farina e versarla in un contenitore trasparente, quindi disporre il tuorlo in un uguale recipiente e versarvi sopra tanta acqua ghiacciata quanta ne serve per raggiungere lo stesso livello della farina. La vera dose dell'acqua dipende dalla dimensione del tuorlo.
Sbattere l'uovo con l'acqua (usando un paio di bacchette di bambù) e quando è ben amalgamato unirvi  in un solo colpo la farina setacciata.
Mescolare lentamente e per poco tempo, per evitare che la pastella diventi collosa, non importa se restano dei grumi.
 
Io ho seguito le dosi sopra indicate e la consistenza mi sembrava giusta. Ho preparato la pastella sul momento e l'ho fatta riposare per ca. 20 minuti in frigo. 

per la salsa alla vaniglia
400 ml di latte
2 tuorli
50 gr di zucchero
25 gr di farina
mezza stecca di vaniglia

Scaldate il latte in un pentolino, insieme alla mezza stecca di vaniglia, incisa per il verso della lunghezza. Sbattete i tuorli con lo zucchero e versateci sopra il latte caldo. Rimettete tutto sul fuoco, aggiungete la farina setacciata e portate a bollore. Quando comincia ad addensarsi, cuocete per altri 1-2 minuti, togliete dal fuoco e fate raffreddare. Ricordate di togliere la stecca di vaniglia.

per lo zucchero alla cannella
50 gr di zucchero di canna
1 stecca di cannella

Il giorno prima: Mettete lo zucchero e la stecca di cannella in un recipiente ermetico, in modo che lo zucchero prenda l'aroma della cannella. 

Servite gli Strudel kaki-age in numero dispari con la salsa alla vaniglia e lo zucchero aromatizzato alla cannella in due ciotoline separate.

about food

5 commenti:

  1. sono una fan sfegatata dello strudel, in questa versione fritta mi ispira parecchio...poi con la sua salsina deve essere ancor più delizioso! bravissima! e in bocca al lupo! ;)

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  2. quando le casalinghe si incontrano non c'è che dire: a qualsiasi latitudine si trovino producono meraviglie!

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  3. Che bontà e quanta cura, un kaki-age delizioso! Bravissima. Ciao, Valentina

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  4. Grazie a tutte!

    @Glo: Grazie, sei sempre cosi carina...CREPI IL LUPO!

    @Acquaviva: merito della tua ispirazione :-)

    @Valentina: Bello conoscerti Valentina...e grazie, anche il tuo kaki-age sembra molto invitante :-)

    a presto

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  5. anny, arrivo solo ora e chiedo scusa per il ritardo del mio commento. Intanto, grazie per esserti "buttata": hai scelto una delle ricette più "meditate", ma si vede che sei sintonizzata sulla stessa banda della cucina orientale, perchè la tua versione di kaki-age è un'armonia di sapori e di profumi.
    Complimenti e ancora grazie
    ale

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